Info lenti close up

Le lenti close-up se di qualità, cioè di un produttore di marca, non sono male, sono un'alternativa valida per la fotografia a distanza ravvicinata, chiudendo il diaframma sui valori centrali o anche di più, meglio non al massimo, si ottengono risultati rispettabili. Una certa cautela semmai con i set, ogni lente in più porta un peggioramento. I risultati migliori si ottengono con aggiuntivi composti da più lenti, che correggono le aberrazioni. Millenni fa vi erano quelli Leitz/Leica, favolosi (e costosissimi). Il vantaggio delle lenti addizionali è inoltre che non fanno perdere luminosità, come fanno ad esempio i tubi di prolunga.

L'uso degli obbiettivi in posizione inversa è un'alternativa valida, tenendo però conto che si perdono tutti gli automatismi (Io ho usato su macchina analogica un 21mm applicato al contrario su soffietto ottenendo ingrandimenti tali da vedere le sfaccettature degli occhi degli insetti più meno a pieno formato!)

I set sono semplicemente un insieme di lenti di diverso valore (ad esempio quello Hama comprende tre lenti con valori +1, +2 e +4 diottrie) eventualmente combinabili tra di loro, avvitando una lente sull'altra. Si ottengono così nell'esempio Hama i valori +1, +2, +3 (1+2), +4, +5 (1+4), +6 (2+4) e teoricamente +7 (1+2+4), ma l'uso di tre lenti insieme è sconsigliato. Il prezzo varia in rapporto alle dimensioni. Indicativamente ti posso dire che qui in Germania (in Italia non penso i prezzi siano molto diversi) il set Hama si trova a € 34,30 (listino € 58) per il diametro 43mm per arrivare a € 74,40 (listino € 133) per il diametro 72mm.
I prezzi sono quelli di una ditta di Düsseldorf che vende anche per corrispondenza da cui ho spesso acquistato materiale. Le spese di spedizione si aggirano su €10, per la spedizione in Italia ulteriori € 10, il che rende l'acquisto in questo caso certamente non interessante.

Sul sito della ditta Hoya (produttore giapponese di vetri ottici e di lenti, anche per occhiali) puoi vedere la loro produzione ed alcuni esempi che ti possono dare un'idea forse più chiara di una semplice descrizione:
www.hoyafilter.com/products/hoya/oef-12.html
e per i sistemi Macro a più lenti:
www.hoyafilter.com/products/hoya/oef-13.html

Un'ultima considerazione: mi è venuto in mente che un fotografo professionista, diplomato a Monaco, che eseguì anni fa foto per un prospetto pubblicitario per la clinica di cui allora ero comproprietario, utilizzò con una macchina analogica (credo Mamya, ma non ne sono più sicuro) di medio formato lenti addizionali, le close up appunto, per le foto a distanza ravvicinata, con risultati eccellenti. Come puoi vedere la Hoya produce le lenti con montatura a baionetta per Hasselblad, e chi usa la Hasselblad non accetta compromessi!

Edited by dceg - 11/7/2011, 22:01

E ancora una considerazione, se permettete: Farsi i regali da soli non è affatto da pazzi, tutt'altro: è cosa assai saggia e gratificante!

Perché così facendo si ottiene un peggioramento delle prestazioni dovuto ad un maggior numero di superfici (due per lente) con più possibilità ad esempio di riflessioni e rifrazioni e perdite di contrasto.
Ogni volta che un raggio di luce colpisce una lente una parte, la maggiore, di esso attraversa la lente stessa, una parte però viene riflessa e con più lenti sovrapposte questo fenomeno viene moltiplicato creando una diffusione che diminuisce il contrasto.

Per questo motivo negli obbiettivi, ove possibile, le lenti vengono incollate le une alle altre utilizzando degli adesivi che hanno un indice di rifrazione uguale a quello dei vetri usati per le lenti e le lenti sono trattate in modo tale da eliminare il più possibile le riflessioni. Il trattamento anti riflesso è visibile sotto forma di una superficie spesso iridescente, talora anche rossa o azzurra, delle lenti.
Inoltre gli errori, le aberrazioni ottiche, inevitabili in ogni lente, si sommano portando ad effetti visibili, come la perdita di definizione ai margini dell'immagine, ad esempio.

Spero di essere stato chiaro.